Tra mare & colline, Rimini e dintorni
Rimini, non solo spiagge
Da 150 anni capitale della vacanza balneare sulla Riviera Adriatica per strutture, eventi, spiagge e mare tranquillo; fu fondata dai Romani nel 268 a.C, e ha alle spalle 2000 anni di storia che lasciarono sul territorio tracce importanti e testimonianze della sua grandezza, quasi tutte oggi ancora visitabili :
Il più antico degli archi Romani superstiti, eretto nel 27 a.C. è alto 10,40 mt. Vi si possono ammirare tra la ghiera e di capitelli quattro divinità: Giove, Nettuno, Apollo e Minerva. L’arco era una porta urbana che faceva parte delle antiche mura Romane ancora visibili in diversi punti della città. Segna la fine della via Flaminia.
Iniziato da Augusto fu portato a termine da Tiberio (XIV-XXI d.C), costruito interamente in pietra d’Istria, segna l’inizio della Via Emilia. Diventato monumento nazionale nel 1885 è uno dei più importanti ponti Romani superstiti. Tutta l’area circostante è stata riqualificata con punti panoramici, camminamenti e piattaforme.
Lo si raggiunge percorrendo i bastioni orientali delle antiche mura Romane che cingevano Ariminum (antico nome romano della Città). Costruito nel II secolo d.C. aveva una forma ellittica e una capienza di 10-12.00 persone. Questo anfiteatro è l’unico anfiteatro Romano parzialmente superstite in Emilia Romagna
Sempre aperto, gioiello del Rinascimento italiano, ingresso gratuito, costruito intorno al XV secolo e voluto da Sigismondo Malatesta. Bellissimi i bassorilievi e le decorazioni di Agostino di Duccio e di Matteo de’ Pasti, il crocifisso di Giotto, l’affresco di Piero della Francesca. Al suo interno vi sono contenuti i sepolcri di Sigismondo e di sua moglie Isotta.
Scoperta per caso in Piazza Ferrari, la Domus del Chirurgo è una piccola Pompei nel cuore della città di Rimini, qui è stato scoperto infatti un eccezionale corredo chirurgico-farmaceutico, il più ricco mai giunto a noi, ora in mostra nell’adiacente museo della città. L’ingresso è gratuito il mercoledì e ogni prima domenica del mese. Visite guidate organizzate nei week end o la sera nei mesi di Luglio-Agosto.
Il castello ha un’articolazione particolarmente complessa: un corpo centrale , che di per sé è gia un castello completo e nel progetto doveva essere sovrastato dal “palazzo pensile” di Sigismondo. Verso la città, una cinta muraria aggiuntiva per la difesa esterna, a delimitazione della “corte a mare”, dalle mura più basse, in funzione di grande falsa braga. Verso monte, infine un’altra corte esterna, preesistente “Corte del Soccorso”. Su un fianco di quest’ultima si imposta poi un palazzo secondario, la cosiddetta “ala di Isotta”.
Santarcangelo di Romagna, fra storia e tradizioni.
Questo cittadina ad appena 10km da Rimini, è divisa in due parti: una medievale sopra il colle Monte Giove, sede di oltre cento grotte scavate nel tufo, molte segrete, altre visitabili; e l’altra settecentesca alla base del colle. Caratterizzata da grandi scalinate e viuzze che attraversano tutto il centro storico, vi si può visitare la Collegiata settecentesca, l’imponente Rocca Malatestiana e l’arco Trionfale eretto in memoria di Papa Clemente XIV.
Le grotte erroneamente chiamate “tufacee” di Santarcangelo, sono circa 150, scavate nell’arenaria e nell’argilla. Situate nella parte orientale del colle Giove, sono disposte su tre piani e si dividono in “grotte a struttura semplice“ ed altre a “struttura complessa”. Le prime formate solitamente da un corridoio con nicchie laterali a pettine; le seconde composte da una struttura più articolata. Si è ipotizzato sia un uso pratico (depositi, cantine) che un uso per finalità culturale. Un vero mistero! Tranne che, sono state ottime rifugi durante la seconda guerra mondiale.
In questa storica attività commerciale, risalente al 1663, si stampano ancora oggi le antiche e bellissime stampe Romagnole a ruggine su stoffa utilizzando il vecchissimo mangano in legno e pietra tutt’ora in funzione. Quando è attivo è infatti un vero spettacolo vedere come lavora alla follatura delle tele, allo stesso modo di 300 anni fa, grazie al supporto dell’uomo.
Dalla prima metà del XIII secolo, il dominio su Sant’Arcangelo passò gradualmente ai Malatesta: nel 1288 il figlio Gianciotto di “Mastin vecchio” lo sottrasse al comune di Rimini inducendo gli studiosi ad ambientare tra le mura della Rocca il racconto dantesco di Paolo e Francesca. Nel XIV e nel XV secolo, i Malatesta riuscirono ad acquisire il dominio incontrastato su tutta la vasta area circostante Rimini e fu grazie a Sigismondo Pandolfo – guerriero e architetto – che il fortilizio di Santarcangelo assunse l’odierna configurazione. Visitabile solo su prenotazione.
San Leo, prigione del Conte di Cagliostro.
San Leo è un masso di calcare imponente che si staglia inconfondibile sulla skyline della Val Marecchia, da qui si dominava tutta la valle grazie alla posizione militare altamente strategica. Ospitò in passato a vita eremitica Marino, che poi ritiratosi sul Monte Titano fondò la comunità Cristiana di SanMarino (L’odierna Repubblica). Il castello e tutti gli annessi passarono allo stato Pontificio dal X secolo ma la fortezza vide tutto il suo splendore durante il Medioevo quando i Montefeltro ne fecero la propria dimora. Per questo conteso e ambito complesso vi passarono anche San Francesco e Dante Alighieri nel 1213 e nel 1306. Fino all’imprigionamento del Conte di Cagliostro nelle sue segrete che rafforzarono ancor più le sue tinte magiche e misteriose.
Le origini del Castello si perdono già all’epoca delle guerre fra Goti e Bizantini. La struttura fu costantemente contesa fra i grandi del tempo fino ad essere conquistato dai Montefeltro nel 1441. L’imponente e unico apparato difensivo della fortezza fu progettato ad essere un prolungamento della stessa roccia di pietra che lo sorregge, potenziando così le sue impressionanti difese fino a renderlo quasi inespugnabile. Con lo stato Pontificio a governarlo si trasformò in aspro e famoso carcere, tra i suoi ospiti anche il Conte di Cagliostro che li vi morì. Al suo interno si posso ammirare mostre di armi, armature, le celle dei reclusi e caratteristiche rievocazioni dell’alchimista Cagliostro.
La prima dedicata a Santa Maria Assunta è il più antico monumento religioso dell’intero Montefeltro. La leggenda dice che sia stata costruita sopra la vecchia celletta del religioso San Leone. Caratteristiche la cripta e il presbiterio rialzato. Ricostruito nel XI secolo. La Cattedrale invece, dedicata sempre al Santo patrono Leone, è stata ricostruita nel 1173 da maestranze romanico-lombarde. Ha una pianta a croce, con navate, cripta e presbiterio rialzato.
Il convento risalente al XIII secolo è stato fondato da San Francesco, si trova a circa 2 Km dal centro abitato di San Leo. Composto da una chiesa ad aula unica, un chiostro e da una sala capitolare in stile gotico, contiene al suo interno una sezione dell’Olmo sotto il quale San Francesco predicò la parola del Signore a San Leo.
Repubblica di San Marino, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco
L’Unesco ha ufficialmente iscritto all’unanimità il 7 Luglio 2008 i centri storici di San Marino, Borgo Maggiore e il Monte Titano per intero con le tre Torri e la rupe alla lista del Patrimonio dell’Umanità. In questo modo anche il patrimonio naturale del Monte assume una particolare importanza in un contesto paesaggistico di rara bellezza. Senza dimenticare i borghi medievali in cui si svolgono tutt’ora inalterate tradizionali cerimonie e rievocazioni storiche.
Palazzo in stile neogotico del 1894, restaurato nel 1996, qui hanno sede i Capitani Reggenti, il Consiglio Grande e Generale e il Governo della Repubblica. All’interno e all’esterno del Palazzo la Guardia di Rocca presta servizio d’onore ed effettua il cambio della guardia in alta uniforme, in una cerimonia suggestiva da Maggio a Settembre ogni ora sulla mezz’ora dalle 09.30 alle 17.30
Questa torre (Guaita) è il primo fortilizio Sanmarinese databile ancor prima del XI secolo, Fu ampliato e fortificato diverse volte nel tempo. L’ultima guerra che vi combatterono i SanMarinesi fu nel 1463 contro Rimini e i suoi signori, i Malatesta, come alleati dei duchi di Urbino. Adibita a prigione fino al 1075, divenne sede della Guardia di Rocca nel 1754. La seconda Torre (Cesta) situata sul picco più alto del Monte Titano, fu eretta sopra un vecchio fortilizio Romano all’inizio del XIII secolo. Dalla sua cima si gode un panorama ineguagliabile, al suo interno vi è ora il museo delle Armi Antiche datate dal XIII al IXI secolo. L’ultima torre ( Montale), ultima ad essere costruita, era l’ultimo baluardo di difesa sul crinale del Monte Titano, costruita nel XIV secolo fungeva da fortilizio di avvistamento per i nemici. Divenne poi un carcere. E’ visitabile solo dall’esterno a causa dell’unico accesso costruito a 7 mt di altezza.
Nell’antico Palazzo Pergami vengono conservati importanti e unici reperti archeologici ed artistici sulla leggenda della nascita di San Marino e del suo fondatore. Vi sono inoltre reperti della civiltà egizia, etrusca, romana, ellenica ed apula. Vengono infine esposte anche tutta la monetazione e medaglistica della Repubblica Sanmarinese in una importante collezione Numismatica
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